sabato 6 maggio 2017

DIABETE E MALATTIA PARODONTALE

Diabete e malattia parodontale sono strettamente legate tra loro: le persone con diabete (400 milioni nel mondo di cui circa 4 milioni in Italia, ai quali si aggiunge un altro milione che ne soffre senza saperlo) hanno una probabilità tripla di sviluppare un'infiammazione gengivale, o di vederla peggiorare se già la presentano. Inoltre chi ha una malattia parodontale grave (8 milioni di italiani, con altri 12 milioni che portano segni di infiammazione gengivale) è più esposto al diabete o fa più fatica a controllare la glicemia se già ce l'ha alta, con la minaccia di complicanze.


Controllare la salute delle gengive è essenziale in caso di diabete; mentre in caso di parodontite è opportuno monitorare più spesso i livelli di zucchero nel sangue e quelli di emoglobina glicata, 'spia' del controllo glicemico.  I diabetici hanno una reazione alterata nei confronti dei batteri, fra cui quelli responsabili di gengiviti e parodontiti presenti nella placca che si deposita attorno ai denti; inoltre vari mediatori aumentati in caso di diabete, come radicali liberi e citochine, possono accrescere l'infiammazione anche a livello dei tessuti parodontali. Inizialmente la gengiva si infiamma e appare più rossa, gonfia e con la tendenza a sanguinare, poi il problema progredisce andando a interessare i tessuti più profondi fino all'osso di supporto, che può pian piano riassorbirsi fino a portare alla perdita di uno o più denti.

In caso di diabete è necessario sottoporsi a un regolare monitoraggio dal vostro dentista di fiducia,
per evitare che si sviluppi la malattia o per intercettarla precocemente e poterla curare con successo.

E' necessario fare attenzione quando si soffre di parodontite, perché la malattia influenza il controllo e la progressione del diabete favorendo l'innalzamento della glicemia. E in casi gravi può anche concorrere al suo sviluppo, perché peggiora la capacità metabolica di mantenere un corretto livello di zuccheri nel sangue.  


In presenza di parodontite i batteri del cavo orale attraverso la circolazione possono raggiungere numerosi organi, innescando pericolose reazioni infiammatorie. La parodontite comporta un aumento della produzione di citochine infiammatorie che potrebbero contribuire all'insulino-resistenza, un incremento degli acidi grassi liberi e un calo della produzione di ossido nitrico nei vasi sanguigni. La parodontite inoltre aumenta il rischio di diabete facendo salire l'emoglobina glicata, indice di un peggior controllo glicemico. L'effetto è particolarmente marcato nei soggetti con elevati livelli di proteina C-reattiva, un marcatore dell'infiammazione. 

In chi ha la parodontite ed è già diabetico, si sono osservati un peggior controllo della glicemia e un maggior rischio di sviluppare complicanze: in chi ha il diabete di tipo 1 sono più probabili conseguenze gravi renali e cardiovascolari, mentre nei pazienti con diabete di tipo 2 è più frequente l'insufficienza renale terminale e la mortalità cardio-renale è 3,5 volte superiore rispetto a chi non ha problemi di parodontite. E' perciò molto importante gestire l'infiammazione con un'adeguata terapia parodontale, per aiutare il diabetico a mantenere sotto controllo la glicemia. Riuscirci significa favorire un miglioramento della salute parodontale, in un circolo virtuoso che migliora il benessere generale.

Regolari e periodiche visite di controllo dal dentista possono perciò aiutare la prevenzione e nella diagnosi precoce del diabete. Rilevare la parodontite e trattarla per tempo può ridurre significativamente le complicanze del paziente diabetico.

Viceversa, identificare i pazienti a rischio diabete è importante per prevenire e monitorare lo sviluppo della malattia parodontale, impostando un percorso di cura e prevenzione che preveda un'accurata igiene orale domiciliare. 





http://www.lastampa.it/2013/10/16/scienza/benessere/salute/diabete-i-numeri-spaventano-ma-il-dentista-potrebbe-avere-la-risposta-3Qe5weEckBFfS0mpeDrePK/pagina.html

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