sabato 29 luglio 2017

CEFALEA E CERVICALGIA DA MALOCCLUSIONE DENTALE: CAUSE, SINTOMI E CURA.

I disordini cranio-Cervico – Mandibolari indicano un generico stato di sofferenza neuromuscolare della testa e del collo ad origine multifattoriale causato da fenomeni psicologici, ambientali, da malocclusione dentale, da abitudini viziate come bruxismo o serramento dentale o conseguente a traumi come il colpo di frusta. I sintomi più comuni sono la cefalea e il dolore cervicale originati dallo stato di tensione dei  muscoli masticatori e cervicali. Si formano aree di contrattura che assumono l’aspetto di piccoli noduli palpabili chiamate punti trigger (TP).  I TP sono dolenti in modo discontinuo e sono capaci di generare un particolare tipo di sofferenza che prende il nome di  dolore riferito perché percepito in aree del corpo diverse e talvolta distanti dal punto di TP di origine. 
La cefalea e i dolori sono per questo migranti e variabili nei giorni e nei mesi con naturali periodi di remissione e riacutizzazione.

DISORDINI TEMPORO MANDIBOLARI - SCATTO MANDIBOLARE  - MANDIBOLA BLOCCATA DA MALOCCLUSIONE DENTALE


L’articolazione temporo-mandibolare è costituita dal condilo mandibolare e dall’ osso temporale, separati da un disco, interposto, che permette il movimento di rotazione scivolamento del condilo. 
La malocclusione, quando porta ad uno spostamento della mandibola, genera inevitabilmente anche la dislocazione del condilo mandibolare dentro la fossa temporale causando differenti quadri patologici:
1. CLICK O DISLOCAZIONE RIDUCIBILE - Fuoriuscita del disco dalla sede e comparsa di uno scatto interno all’articolazione descritto dal termine “click”,  causato dal disco quando rientra in posizione durante l’apertura. 
2. DISLOCAZIONE NON RIDUCIBILE (BLOCCO) - Assenza di rumori articolari e limitazione lieve in apertura massima 3. ARTROSI (DEGENERAZIONE ARTICOLARE) - usura della superficie articolare con osteofiti e perforazione del disco.

LA SOLUZIONE? 
bite ortotico neuromuscolare

L’ORTOTICO è un bite di solito mandibolare anatomico minimamente invasivo. L'ortotico si appoggia ai denti dell'arcata inferiore simulando una nuova dentatura completa studiata per la cura specifica dei Disordini Cranio Cervico Mandibolari DCCM. 
L'ORTOTICO  è costruito per garantire la miglior efficienza neuromuscolare in termini di rilassamento muscolare durante il riposo della mandibola e di bilanciamento durante le fasi di masticazione e deglutizione.
L’ORTOTICO è un bite individuale che identifica il miglior rapporto di efficienza motoria e posturale della mandibola.
L’ORTOTICO è modellato come una protesi dentale che permette di ingranare i denti con il minimo ingombro in bocca per consentirne l’utilizzo durante tutto il giorno senza disagio.  Questo dispositivo ortopedico, estetico e confortevole, può essere successivamente sostituito con idonee terapie odontoiatriche per consolidare il nuovo rapporto delle arcate dentali.

REQUISITI DEL BITE ORTOTICO
1. minima invasività intraorale per non interferire con fonazione e deglutizione
2. elevatore linguale
3. ricostruzione cuspidale misurata e adattata per stabilizzare il rapporto di occlusione miocentrico
4. reversibile
5. invisibile
6. rigido e resistente
7. alloggiato ai denti dell'arcata inferiore


martedì 11 luglio 2017

GENGIVITI E PARODONTITI: CAUSE E DIAGNOSI

Le malattie parodontali sono patologie che colpiscono le strutture anatomiche del parodonto. Tra queste la parodontite (una volta chiamata più comunemente piorrea) è quella più rilevante in quanto interessa e  distrugge i tessuti di sostegno profondi (osso alveolare, legamento parodontale e cemento radicolare). Questo processo di distruzione è generalmente lento  e privo di dolore e porta ad una irreversibile riduzione dell'apparato di sostegno del dente. Una mancanza di sostegno si traduce inevitabilmente in un aumento della mobilità dentale fino alla perdita dell'elemento dentario stesso. Attualmente in Italia la parodontite risulta essere la prima causa di perdita di elementi dentari.
Un'adeguata igiene orale accompagnata ad un tempestivo intervento terapeutico consente di evitare la progressione della malattia parodontale e di ripristinare lo stato di salute. 

La causa principale delle malattie parodontali è sicuramente la placca che si accumula sulle superfici dentali, formando una struttura  complessa chiamata "biofilm". Se la placca non viene rimossa quotidianamente, essa aumenta di volume e alcune specie batteriche particolarmente aggressive possono penetrare nel solco gengivale e provocare un lento processo di distruzione. L'osso si riassorbe e la gengiva si distacca dalla radice del dente, determinando la formazione di uno spazio che viene definito tasca parodontale. Con il progredire della malattia e quindi con la distruzione dei tessuti, le tasche divengono sempre più profonde, questo processo può essere del tutto privo di sintomi e il paziente può non accorgersi del danno che si sta creando. La velocità e l'entità della distruzione batterica possono essere influenzati anche da altri fattori, come il fumo, malattie sistemiche come il diabete o leucemie, e da alcune predisposizioni genetiche. 
Per compiere una corretta diagnosi è necessario che il dentista utilizzi la sonda parodontale. Il sondaggio è una manovra che permette di verificare la profondità del solco gengivale e la presenza di eventuali tasche parodontali.
Il sondaggio parodontale va completato con una valutazione radiografica che permette di verificare la distruzione del tessuto osseo. La panoramica (OPT) permette di avere una visione globale ma se sono presenti tasche parodontali è necessario eseguire una serie di piccole lastrine (serie completa) per visualizzare meglio i dettagli. La presenza di infiammazione e sanguinamento gengivale in associazione alla esistenza di tasche e di un riassorbimento osseo permette di diagnosticare un quadro di malattia parodontale. 
La gengivite è un'infiammazione iniziale dei tessuti gengivali superficiali e, se trascurata, può evolvere nell'infiammazione dei tessuti più profondi cioè la parodontite. L'intervento precoce in questo stadio della malattia è l'unico in grado di portare ad una completa guarigione. Interventi eseguiti quando ormai è iniziata la distruzione dell'osso possono solo arrestare la progressione della malattia ma non possono evitare nella maggior parte dei casi la perdita del dente. 
La malattia parodontale può colpire uno o più siti contemporaneamente, è una malattia dai sintomi poco evidente che si manifesta  spesso quando si trova già ad uno stadio avanzato.  Per questo risulta particolarmente importante poterne prevenire l'insorgenza.