mercoledì 24 maggio 2017

AFTE E STOMATITI AFTOSE

Oggi approfondiamo una problematica fastidiosa e complessa che colpisce il 60% della popolazione. Le ulcere aftose sono il tipo di lesione più comune della mucosa orale, anche tra i bambini.  Possono comparire ciclicamente, specialmente nelle donne, con incidenza sempre maggiore con l'avanzare dell'età. 
Se ne può presentare una sola o più di una contemporaneamente localizzata più frequentemente su:
- parte interna di guance e labbra
- ventre e margini della lingua 
- pavimento orale
- palato molle 



Le possibili cause sono molteplici:

- Predisposizione genetica: le afte si presentano con maggiore frequenza in nuclei famigliari i cui componenti soffrono di tali manifestazioni. 
- Traumi occasionali alla mucosa: morsicature, spazzolamento traumatico, alimenti e bevande ustionanti, trattamenti odontoiatrici, protesi.
- Microrganismi dannosi: batteri come gli Streptococchi, virus come l'Herpes, funghi come la Candida.
- Fattori nutrizionali: anemia, scarso consumo di alimenti contenenti Ferro, Zinco, Acido Folico, Vitamine B, Vitamina E.
- Allergie e intolleranze: sindromi allergiche scatenate da farmaci, intolleranza a particolari cibi o bevande.
- Condizioni psicologiche: stress, ansia, depressione.
- Alcune malattie: diabete, neutropenia ciclica, celiachia, patologie dell'intestino.



E molteplici sono anche i disagi per il paziente:

- Dolore intenso e bruciore durante la masticazione, quando si beve, quando si parla
- Difficoltà ad alimentarsi correttamente, con conseguente perdita di appetito
- Interferenze con l'utilizzo di protesi e apparecchi ortodontici
- Difficoltà nella vita di relazione



Ci sono vari tipi di afte:

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/farmaci-malattie/farmaci-afte-bocca.html
  • stomatite aftosa: detta in gergo comune afta: è la malattia ulcerativa più diffusa del cavo orale. Ne viene colpita oltre il 20 % della popolazione, già a partire dai 5 anni e ne può soffrire per tutta la vita. Si presenta ciclicamente e le recidive sono in aumento sempre maggiore con l’avanzare dell’età.
  • afta minore: è la più diffusa in assoluto e colpisce sia gli adulti che i bambini. Si può manifestare sulle labbra, sulla mucosa vestibolare, sul pavimento orale, sulle gengive e sulla lingua. Si manifesta con una o poche ulcere di lieve entità e poco dolorose.
  • afta maggiore: quando l’afta minore supera il diametro di 5-6 millimetri e arriva addirittura ad un'estensione di oltre un centimetro, in termine medico viene definita “periadenite mucosa necrotica ricorrente”. Pur non essendo assolutamente una malattia grave, l’afta maggiore comporta dolori e serie difficoltà ad alimentarsi.
  • afta erpetiforme: colpiscie soprattutto le donne ed è una forma abbastanza rara. Avviene con la comparsa simultanea di 10-100 ulcere, piccole, ma molto dolorose. Le ulcere si distribuiscono su tette le parti del cavo orale e spesso si fondono tra di loro. Si ripresenta ad intervalli di circa un mese e guarisce in 7-30 giorni.
Le soluzioni:
le afte tendono a regredire spontaneamente nell'arco di qualche giorno, in linea di massima si tende a scartare l'opzione terapica farmacologica lasciando fare il suo corso alla lesione. Possono essere utili
dispositivi medici specifici che contribuiscono a ridurre il dolore ed i tempi di guarigione quali collutori, gel, spray e dentifrici. Ve ne sono in commercio molti, i più recenti che hanno dimostrato una buona evidenza di efficacia sono a base di acido ialuronico, vitamina E (tocoferolo) e esetidina. 

L'acido ialuronico ha un'azione riparatrice - lenitiva:
- Forma una barriere protettiva contro la diffusione di batteri e tossine
-Stimola le cellule coinvolte nella riparazione e ricostruzione dei tessuti lesi. 
-Ristabilisce la corretta idratazione ed elasticità cutanea. 
-Riduce gli stimoli dolorosi.

La vitamina E (Tocoferolo) ha un'azione antiossidante-rigenerante:
-Dotata di potenti proprietà antiossidanti.
- Promuove la circolazione. 
- Aiuta i processi di guarigione e accelera la rigenerazione cellulare. 

L' esetidina ha un'azione infiammatoria - antisettica
- Svolge un'azione antisettica prolungata e ad ampio spettro
- Contrasta la proliferazione batterica impedendo le superinfezioni batteriche.

E' importante sottolineare che una diagnosi efficace aiuta ad individuare la soluzione migliore e quindi a ridurre i tempi di guarigione.  La comparsa delle afte in bocca, soprattutto in caso di recidive, può essere anche il segnale di una patologia per questo è indispensabile rivolgersi al dentista di fiducia per l'accertamento diagnostico e la cura della malattia che vi si pone alle origini. 
Non esitate a chiedere al vostro dentista di fiducia in caso di dubbi.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/farmaci-malattie/farmaci-afte-bocca.html

sabato 6 maggio 2017

DIABETE E MALATTIA PARODONTALE

Diabete e malattia parodontale sono strettamente legate tra loro: le persone con diabete (400 milioni nel mondo di cui circa 4 milioni in Italia, ai quali si aggiunge un altro milione che ne soffre senza saperlo) hanno una probabilità tripla di sviluppare un'infiammazione gengivale, o di vederla peggiorare se già la presentano. Inoltre chi ha una malattia parodontale grave (8 milioni di italiani, con altri 12 milioni che portano segni di infiammazione gengivale) è più esposto al diabete o fa più fatica a controllare la glicemia se già ce l'ha alta, con la minaccia di complicanze.


Controllare la salute delle gengive è essenziale in caso di diabete; mentre in caso di parodontite è opportuno monitorare più spesso i livelli di zucchero nel sangue e quelli di emoglobina glicata, 'spia' del controllo glicemico.  I diabetici hanno una reazione alterata nei confronti dei batteri, fra cui quelli responsabili di gengiviti e parodontiti presenti nella placca che si deposita attorno ai denti; inoltre vari mediatori aumentati in caso di diabete, come radicali liberi e citochine, possono accrescere l'infiammazione anche a livello dei tessuti parodontali. Inizialmente la gengiva si infiamma e appare più rossa, gonfia e con la tendenza a sanguinare, poi il problema progredisce andando a interessare i tessuti più profondi fino all'osso di supporto, che può pian piano riassorbirsi fino a portare alla perdita di uno o più denti.

In caso di diabete è necessario sottoporsi a un regolare monitoraggio dal vostro dentista di fiducia,
per evitare che si sviluppi la malattia o per intercettarla precocemente e poterla curare con successo.

E' necessario fare attenzione quando si soffre di parodontite, perché la malattia influenza il controllo e la progressione del diabete favorendo l'innalzamento della glicemia. E in casi gravi può anche concorrere al suo sviluppo, perché peggiora la capacità metabolica di mantenere un corretto livello di zuccheri nel sangue.  


In presenza di parodontite i batteri del cavo orale attraverso la circolazione possono raggiungere numerosi organi, innescando pericolose reazioni infiammatorie. La parodontite comporta un aumento della produzione di citochine infiammatorie che potrebbero contribuire all'insulino-resistenza, un incremento degli acidi grassi liberi e un calo della produzione di ossido nitrico nei vasi sanguigni. La parodontite inoltre aumenta il rischio di diabete facendo salire l'emoglobina glicata, indice di un peggior controllo glicemico. L'effetto è particolarmente marcato nei soggetti con elevati livelli di proteina C-reattiva, un marcatore dell'infiammazione. 

In chi ha la parodontite ed è già diabetico, si sono osservati un peggior controllo della glicemia e un maggior rischio di sviluppare complicanze: in chi ha il diabete di tipo 1 sono più probabili conseguenze gravi renali e cardiovascolari, mentre nei pazienti con diabete di tipo 2 è più frequente l'insufficienza renale terminale e la mortalità cardio-renale è 3,5 volte superiore rispetto a chi non ha problemi di parodontite. E' perciò molto importante gestire l'infiammazione con un'adeguata terapia parodontale, per aiutare il diabetico a mantenere sotto controllo la glicemia. Riuscirci significa favorire un miglioramento della salute parodontale, in un circolo virtuoso che migliora il benessere generale.

Regolari e periodiche visite di controllo dal dentista possono perciò aiutare la prevenzione e nella diagnosi precoce del diabete. Rilevare la parodontite e trattarla per tempo può ridurre significativamente le complicanze del paziente diabetico.

Viceversa, identificare i pazienti a rischio diabete è importante per prevenire e monitorare lo sviluppo della malattia parodontale, impostando un percorso di cura e prevenzione che preveda un'accurata igiene orale domiciliare. 





http://www.lastampa.it/2013/10/16/scienza/benessere/salute/diabete-i-numeri-spaventano-ma-il-dentista-potrebbe-avere-la-risposta-3Qe5weEckBFfS0mpeDrePK/pagina.html